Vettel campione del mondo F1: ascesa di un mito?

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Sebastian Vettel, grazie al terzo posto conquistato in occasione del Gran Premio di Giappone, si è laureato ieri per la seconda volta consecutiva campione del mondo piloti di Formula 1.

La gara di Suzuka si è conclusa con la vittoria di Button su McLaren, seguito dalla Ferrari di Alonso e, appunto, dalla Red Bull di Vettel. Ma la gara si colloca a questo punto in secondo piano, rispetto a quella che già assume i connotati di un’impresa da parte del giovane pilota tedesco: un campionato letteralmente dominato, che solo in alcune rare occasioni ha lasciato qualche speranza agli avversari. Su 15 gare disputate, ben 12 pole position, 9 vittorie, e 5 podi: la sua giornata peggiore è coincisa con un “misero” quarto posto, al Nurburgring. Una vittoria che viene subito dopo quella dell’anno scorso, e che fa di lui il più giovane pilota a vincere due campionati del mondo di Formula 1 consecutivi: Vettel ha soltanto 24 anni, e ricordiamo che Michael Schumacher, ritenuto tra i piloti più vincenti, se non il più vincente, della storia della Formula 1, si laureò campione per la prima volta a 25 anni. Sembra ieri che il giovanissimo Vettel posava sorridente accanto a uno Schumacher ancora vincente e invincibile: foto che circola impietosa su web e televisioni. Oggi, Vettel stravince proprio davanti al suo idolo, che gli riconosce tutti i meriti, ma che oggi non è più all’altezza e non riesce a farsi da parte: un curioso quanto suggestivo passaggio di testimone.

Il curriculum parla chiaro: 76 Gran Premi disputati, 2 titoli conquistati, 690 punti, 27 pole position, 19 vittorie, 33 podi, 7 giri veloci, e solo 24 anni. Sentiremo ancora parlare di lui…

 


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