Supercar elettriche: ma quante belle figlie, madama… Tesla
Di Riccardo BellumoriL’anno della svolta non è, secondo me, il 2007.
E il Salone non è quello di Londra dove, appunto nel 2007, un semi sconosciuto Elon Musk presentò al mondo non solo la “Roadster” ma di fatto il nuovo “Brand” elettrico TESLA.
Prima di allora in effetti nessun produttore, seppur interessato ad un mercato dove fino ad allora la facevano da padrone i marchi giapponesi, si sarebbe spinto a ipotizzare l’utilizzo della tecnologia elettro/ibrida per utilizzi al di fuori del mondo del lavoro (piccoli autocarri e Van, vetture per trasporto persone, ad esempio). E tantomeno si era o si sarebbe impegnato nella costruzione di modelli “nativi “ (cioè non derivati da vetture o veicoli originariamente a motore endotermico). Per cui il mercato si era abituato ad una offerta, a quella data del 2007 già matura, di mezzi di fatto “elettrificati” e pensati più per il lavoro che per l’immagine.
Facevano differenza, quasi fossero “numeri Zero” di una produzione mai davvero entrata a regime di un certo rilievo, alcune realizzazioni che andavano dalla “EV1” della General Motors, ad alcuni modelli giapponesi Honda, Nissan, Toyota.
Tesla. Quando era la più avveniristica
Ed in effetti, per questo suo modo avveniristico di vedere il mercato auto, e forse per la grande capacità di Musk di “sapersi vendere” a livello di comunicazione ed immagine, Tesla fu insignita nel 2015 dell’alloro di vincitrice della Classifica costruita dal “Massachusset Institute of Technology” in collaborazione con Forbes dedicata a “The World’s Most Innovative Companies”.
Poi, certo, le alterne vicende del Brand hanno un poco appannato la Tesla quale Regina del settore.
Tutto iniziò a Francoforte 2015
No, secondo me l’anno ed il salone della svolta, per le auto elettriche ed ibride, restano il 2015 e Francoforte. Vi ricordate il “DieselGate” di Wolkswagen? Tuonò nei media proprio a ridosso di quel Salone di Francoforte. Che nel frattempo, per la prima volta nella storia dei Saloni, vide settori quali il “Premium”, le Auto di Lusso o le Supercar presentare novità dove il motore Turbodiesel – da tempo la prima scelta – era in effetti minoritario. A Francoforte la novità più importante, ma direi l’unica, fu la Bentley Bentayga.
Per il resto, dalla “Thunder Power” disegnata da Zagato, alla “Mission E” di Porsche, alle Concept “E-tron” di Audi e “IIA” di Mercedes, il Salone di Francoforte fece sfoggio di belle novità elettriche tutte alla portata, tuttavia, di chi avesse un conto in banca perlomeno milionario. Altro che auto da operai…
Oggi la mobilità elettrica si sta concretizzando più nelle realizzazioni di lusso ed esclusive, che non altrove.
Al punto da veder nascere nuovi Brands, alcuni direttamente concorrenti di Tesla, altri solo complementari, in grado di proporre a breve una industrializzazione di prodotto delle loro anticipazioni.
Già ora siamo al “dopo”… E… Dopo???
E mentre si fa vedere sempre più la “Rimac” e fa parlare molto di se’ la “Fisker” quasi rinata dopo un brutto momento, la domanda è: quando saranno disponibili sul mercato così tante vetture in grado già – in fase di annuncio – di stracciare livelli e prestazioni delle concorrenza storica a motore tradizionale.
In Rete girano video in quantità che documentano come Supercar elettriche messe a confronto in prove di accelerazione con Supercar “tradizionali” di pari livello, siano già decisamente più performanti. E all’orizzonte si preparano altri marchi storicamente legati al “quattro Tempi” o a “Turbodiesel” pronti a lanciare le loro “Top” di Gamma con la trazione elettrica.
Ovviamente tutto questo diventerà realtà sia quando le “Concept” garantiranno la dovuta sicurezza ed affidabilità sia quando buona parte del corredo infrastrutturale necessario (reti di ricarica, assistenza, ricambi, supporti di guida autonoma) sarà disponibile in forma allargata sul territorio.
La domanda tuttavia che genera la previsione di tanto ben di Dio nel breve e medio termine è la seguente: una volta che questo futuro prossimo diventerà realtà, per avere di più quale sarà lo “step” successivo?
…………………… La conquista dell’Iperspazio ?
Riccardo Bellumori
Commenta o partecipa alla discussione