Risarcimento dei danni alla persona: a che punto siamo secondo ANIA
Di NicolettaNel ramo RC delle assicurazioni auto, quello della valutazione e del risarcimento del danno alla persona è un annoso dibattito. Un argomento particolarmente spinoso perché attiene sia all’ambito della salute che a quello del patrimonio.
L’argomento è trattato anche nel Rapporto annuale di ANIA in cui vengono citati interessanti dati riguardanti costi e ripartizione dei risarcimenti nel nostro Paese. Particolarmente interessanti i dati riportati nel grafico qui accanto, concernente la distribuzione in percentuale dei 12,1 miliardi di euro di rimborsi per sinistri: all’incirca i 2/3 della somma (ovvero a 8,3 miliardi) riguardano i danni fisici, di cui 2,7 miliardi di euro per invalidità permanenti (da 1 a 9 punti) e 5,6 miliardi di euro per invalidità più gravi o per decessi.
Nel corso degli anni, la quota di sinistri contenenti qualche forma di danno alla persona è molto diminuita e questo costituisce un buon segno. E’ infatti risaputo che l’eccessivo numero di denunce di sinistri è spesso un fenomeno prettamente speculativo, che alla fine produce forti rincari sulle RC auto. In passato le lesioni lievi come il colpo di frusta erano auto-certificabili. Ma con l’entrata in vigore del Decreto Liberalizzazioni del Governo Monti, questa facile scorciatoia per ricevere indennizzi dall’assicurazione è stata abolita. La stretta legislative sulle frodi alle compagnie assicurative ha infatti previsto l’obbligatorietà di riscontri medico-legali per appurare quale sia la reale gravità di un trauma fisico.
Alla prova dei numeri, le nuove disposizioni hanno prodotto risultati decisamente apprezzabili, che sono testimoniati dalla riduzione del numero delle denunce e degli importi dei risarcimenti pagati dalle compagnie. Confrontando i dati del 2011 con quelli del 2012 si nota che il numero dei sinistri è passato da 450.000 a 340.000.
Ciononostante, la quota di incidenti auto con danni fisici resta mediamente una delle più alte nel panorama europeo. Molte regioni d’Italia sono virtuose, ma alcune alzano spiccatamente la media, per la precisione, Puglia, Calabria e in misura minore la Campania. Le truffe contribuiscono a far salire i premi assicurativi, che devono pagare anche i conducenti onesti.
Per quanto concerne i danni alla persona di tipo più grave (quelli con invalidità stimata superiore ai 10 punti), è deplorevole il fatto che non esista ancora una disciplina per valutarli dal punto di vista medico-legale ed economico. Servirebbe l’attesa tabella di uniformazione dei costi sul territorio, che attende di essere approvata dall’ormai lontano 2005. Si stima che questo tipo di riforma porterebbe a ridurre i rimborsi sul danno biologico del 10-15% e a un calo dei prezzi delle polizze RC del 4-5%.
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