Pit Bike: cosa sono e perché sono diventate famose?
Di Daniele GrattieriIl mondo del motociclismo è diventato sempre più ampio e tecnico negli anni, in virtù delle tante tipologie di gara e competizioni che si sono sviluppate dagli anni ’90: se un tempo motociclismo significava soltanto osservare i prodigi di Valentino Rossi, oggi si assiste ad una grande varietà di sport, come motociclismo, superbike, motocross e, in ultimo, gare con pit bike.
Il loro aspetto a un primo impatto potrebbe apparire bizzarro, eppure sono moto che regalano allegria e divertimento. Questa tendenza ha aperto un nuovo varco nell’universo delle minimoto: la curiosità nei confronti delle pit bike sta facendo registrare un aumento esponenziale, con un numero sempre più alto di appassionati di moto che sono attirati da questi modelli. Ma che cosa sono le pit bike e perché hanno ottenuto grande successo?
La differenza tra moto da pista e moto da cross
La più grande differenza, sia dal punto di vista agonistico che dal punto di vista tecnico, a cui si può assistere guardando a motociclismo e moto da cross è dettata sicuramente dall’utilizzo di due tipologie di moto differenti: moto da pista e moto da cross. Le differenze tra queste due tipologie di moto sono più di quante si possono immaginare, e riguardano struttura della moto e motore.
Con un telaio più leggero, gomme più adatte a sterrati chiusi (cross) e un utilizzo completamente diverso, le moto da cross rappresentano una variante molto interessante delle classiche moto da pista. Queste ultime, allo stesso tempo, sono solo dei prototipi da utilizzare nelle competizioni ufficiali e non vendibili nel mercato (anche se una caratteristica che accomuna moto GP e superbike porta a vendere modelli molto simili e con poche differenze).
Che cosa sono le pit bike?
Le pit bike rappresentano una variante piuttosto innovativa e giovanile delle classiche moto da cross. Diventate celebri a partire dagli anni ’90, esse sono state sempre più apprezzate dalla popolazione americana in virtù di film e serie tv che ne hanno pubblicizzato l’utilizzo: osservando salti mortali e altre acrobazie, in molti hanno voluto subito appropriarsi i modelli che sul mercato sono disponibili per migliaia di dollari.
Le prime pit bike sono state progettate e realizzate negli anni Ottanta del secolo scorso: è a quel periodo che occorre risalire per trovare il primo lancio sul mercato. Ai tempi la nicchia di mercato era ancora molto piccola, e la sola casa produttrice che si dedicava a investimenti nel comparto era Honda. Fu proprio il brand giapponese a far conoscere al mondo il primo modello di pit bike, che era dotato di un motore a 4 tempi da 50 cc. Tuttavia, l’esordio non fu molto fortunato, e anzi l’insuccesso iniziale contribuì a far cadere le pit bike nell’oblio per diversi anni. Il crollo della visibilità determinò la fine – almeno momentanea – del successo del fenomeno.
Pareva proprio che per le pit bike non ci fosse speranza di risorgere, complici diversi addetti ai lavori che non ebbero remore nel definire queste moto un vero e proprio flop. Così, fino ai primi anni Duemila, delle pit bike non si è più sentito parlare; poi, all’inizio del nuovo millennio c’è stato un nuovo boom, decisamente più consistente rispetto a quello precedente.
Oggi le pit bike sono utilizzate in un campionato specifico che si tiene in California e che porta gli Stati Uniti ad essere l’unica patria di questa forma di sport che si presenta sotto forma di professionismo. In tutti gli altri casi le moto da corsa sono utilizzate essenzialmente per esibizioni o mostre specifiche soltanto dagli amanti del settore.
Come acquistare e personalizzare la pit bike
La pit bike può essere acquistata da diversi venditori di moto, oppure da venditori specializzati come ad esempio Mobster, distributore unico per l’Italia delle moto YCF, oppure T-Moto, o su store online come pitbikestore.it.
Una volta acquistata la propria pit bike per i veri appassionati è d’obbligo personalizzare la propria moto da corsa nel migliore dei modi, badando a tutti i dettagli possibili che possono rendere il proprio mezzo da invidiare. Ci sono accessori fiammanti e spettacolari, personalizzazioni nella componente esterna attraverso l’applicazione di motivi o texture cromatiche specifiche.
Pit bike, come scegliere il modello migliore
Se oggi si dà uno sguardo a ciò che il mercato mette a disposizione, si può notare che le cilindrate più diffuse in questo momento sono quelle da 100 e da 125 cc, ma le opzioni tra cui scegliere sono molteplici: i piloti più esigenti, per esempio, possono puntare su mezzi da 150 cc. Va detto, però, che dal punto di vista tecnico per i modelli la cui cilindrata supera i 125 cc la denominazione corretta sarebbe quella di dirt bike.
Sono numerosi i fattori che è bene tenere in considerazione in vista della scelta della pit bike che si ha in mente di acquistare: uno dei primi aspetti a cui pensare, per esempio, è il sistema di trasmissione che si intende utilizzare. Il cambio semi-automatico e il cambio automatico sono abbastanza diffusi, ma le pit bike più richieste sono quelle dotate di cambio manuale, con un livello di potenza più elevato.
Le pit bike, per altro, hanno il pregio di poter essere guidate anche dai bambini e dai ragazzi: in questo caso, come è facile intuire, sarà bene propendere per moto meno performanti e con potenze inferiori. Va precisato, comunque, che le pit bike sono mezzi sicuri e a basso rischio di infortuni in caso di incidenti o cadute, anche grazie alle loro dimensioni contenute.
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Le Pit-Bike sono molto interessanti per divertirsi alla grande