Pedaggi sui raccordi: proprio una tassa nazionalpopolare
Di Alessandro A.L’automobilista medio italiano non ne può più di aumenti e tasse. L’ultima botta arriva dalla manovra finanziaria straordinaria per far fronte alla crisi, sempre più grave in termini economici e occupazionali. Si tratta dei nuovi pedaggi sui raccordi autostradali Anas: per intenderci, parliamo delle strade, in mano all’Anas (gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale, una società per azioni il cui socio unico è il ministero dell’Economia), che portano alle autostrade. Dentro ricade anche il celeberrimo Gra, Grande raccordo anulare di Roma. Non solo: pare che, fra le sottoposte a pedaggio, ci sia anche l’altrettanto nota Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Tre anomalie.
1) Se servono soldi, si pensa sempre a tassare l’automobilista.
2) Già si pagano imposte e balzelli per fare le strade e i raccordi. I risultati non si vedono molto: manutenzione scarsina.
3) All’estero, vedi Svizzera e Austria, si versa l’obolo per le autostrade una volta l’anno. Il sistema funziona benone: perché non applicarlo anche da noi?
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