Nuova Volkswagen Touran: solida e pratica. Ma senza slanci stilistici particolari…
Di Alessandro A.Se la Volkswagen Touran ha venduto 1,13 milioni di esemplari, un motivo ci dovrà pur essere. Il passaparola fra gli automobilisti è uno straordinario veicolo d’informazione: basta un “Mi sono trovato bene” per convincere un consumatore che si interessa al prodotto-monovolume. E adesso, al Salone dell’auto di Lipsia (dal 10 al 18 aprile) debutta la terza generazione della Volkswagen Touran, che legittimamente suscita grande attesa.
Cominciamo dai ritocchi estetici: paraurti massicci e vetri più ampi. Per proseguire poi con l’abbassamento del Cx (coefficiente di penetrazione) della nuova Touran, che da 0,32 arriva a 0,29. Per giunta, c’è anche uno spoilerino sul portellone a testimoniare l’attenzione per l’aerodinamica.
Sempre straordinariamente comoda, la nuova Touran dà spazio da cinque fino a sette occupanti, con la terza fila di sedili optional. Ci sono due sedili singoli sollevabili separatamente dal pianale del vano bagagli. Preparatevi ai grandi numeri: nella Touran a cinque posti, il bagagliaio ha una capacità enorme di 695 litri, che toccano (con dovuta rimozione di “ostacoli interni) i 1.989 litri.
Ampia e interessante come sempre la gamma motori. Per esempio, fra i benzina TSI, eccezionale il piccolo TSI 1.2 105 CV: per quanto riguarda il consumo medio, abbiamo 6,4 l/100 km; mentre le emissioni sono solo di 149 g/km di CO2. Pregevole la versione BlueMotion Technology con sistema start/stop: consumi a 5,9 l/100 km. Disponibile ancora la Touran a metano. Infine, ci sono nuovi propulsori turbodiesel.
Insomma, era una macchina solida e pratica; ora lo è ancora di più. Tuttavia, non ha particolari slanci stilistici. La linea non fa rimanere a bocca aperta: un monovolume intelligente, che segue un po’ – soprattutto sull’anteriore – il profilo della VW Golf.
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