Noleggio auto 2021: lo Stato dà, le banche tolgono?
Di Riccardo BellumoriLe nuove norme sullo scoperto di Conto Corrente rischiano, in questo momento di crisi, di aggravare la posizione dei piccoli correntisti. Con gravi effetti principalmente sui contratti dei servizi di Sharing e Noleggio.
La buona notizia è durata lo spazio di un mattino: il raggio di sole, quasi insperato, della apertura da parte del Governo a nuove formule di rifinanziamento per gli incentivi destinati al mercato auto, con in particolare una voce del tutto nuova destinata all’acquisto delle vetture a partire dalle “Euro 6” (una boccata di ossigeno per Dealer e Centri Usato sovrabbondanti di modelli immatricolati a partire dal 2015) grazie anche – va ricordato – alle sollecitazioni espresse da Aniasa in tema, con una attenzione all’usato che a personale memoria mai aveva trovato così tanta sponda presso l’Associazione; e che è legittimamente motivata anche dalla eccezionale quantità di ritorni di usati da fine noleggio appartenenti ad una “Golden Age” epocale nella storia del mercato del Renting e Sharing in Italia, con un quadriennio 2015-2019 decisamente eccezionale per questo comparto finanziario.
Del tutto legittimo dunque che dopo aver fatto da volano al mercato Auto sostenendone i volumi di vendita, anche il mondo del Noleggio pretendesse dal Governo la giusta sensibilità a sostegno delle proprie Imprese. Che appunto è arrivata e, aggiungiamo noi, nel modo più razionale: il contributo governativo all’acquisto di Usati Euro 6 è contemporaneamente un giusto riconoscimento della validità ambientale di motorizzazioni tecnologiche ed aggiornatissime ed insieme un intelligente mezzo per valorizzare e movimentare un target importante del Parco auto circolante, incentivando in contemporanea la reale rottamazione di mezzi con più di dieci anni.
Sul noleggio pesa la situazione del credito
Tutto bello, tutto giusto, su questo versante. Che purtroppo non modifica la dimensione reale del mercato Auto prossimo venturo, nel quale la crisi ha già portato e porterà sia nel Retail che nel Noleggio una prospettiva di crisi prolungata, nel caso del Renting peggiorata però dalla unica prerogativa di essere un contratto esclusivamente finanziario la cui corresponsione periodica rimane legata alla attivazione e gestione di RID bancari. Per cui, paradossalmente, il Noleggio rispetto al commercio Auto generico, deve affrontare nel 2021 quattro “temi caldi” in più rispetto alla classica vendita “per proprietà”:
- Unicità del contratto finanziario non surrogabile da soluzioni “Cash”;
- Operatività unica del Contratto mediante correntizzazione dei RID;
- Esclusività della fonte di ricavi e margini non surrogabile con soluzioni alternative (a differenza del Retail ove la mancata vendita del “nuovo” può essere surrogata da un proporzionale ed alternativo “usato”);
- Correlazione solidale tra gli effetti negativi reciproci delle tre linee di Business che compongono il Noleggio: N.L.T., Short Term e Sharing;
Questa griglia di specificità unica nel mondo del Renting, può essere seriamente messa in pericolo da una norma apparentemente distante da questo mondo?
La stretta bancaria con il “Rosso” e gli effetti sulle disposizioni di pagamento
Secondo noi, assolutamente “SI” e con effetti a catena potenzialmente devastanti soprattutto per il mondo del Noleggio. Vediamo in dettaglio: dal primo di Gennaio il settore bancario ha adottato per la prima volta il criterio comunitario di quantificazione per le regole già in vigore con riguardo ai c.d “scoperti di conto”.
Dunque, se fino al 31 Dicembre scorso la continuità di 90 giorni nella situazione di rosso consentiva ancora a molte Banche la facoltà di non consentire più gli addebiti automatici su C/C in assenza di idonea copertura di liquidità, da quest’anno detta facoltà diviene un automatismo e con un semplice scoperto di 100 Euro per i correntisti privati o di 500 Euro per le Partite Iva, scatterà il blocco automatico dopo appunto 3 mesi continuativi.
E non solo: si verrà automaticamente iscritti nella lista nera dei cattivi pagatori, con tutte le conseguenze in termini di erogazione di prestiti finanziari.
Andiamo a commisurare tutto questo nella situazione di crisi che sta passando il Paese: la soglia di 100 e 500 Euro è tipicamente segno distintivo dei piccoli contribuenti od imprenditori, una larga fetta dei quali si è ( sia da Privato che da Partita Iva) convertita al Noleggio od allo Sharing con contratti tuttora in corso; il blocco automatico delle disposizioni di pagamento di Utenze, e persino delle rate di finanziamento o prestito può ancora in diversi casi essere surrogata dalla rimessa diretta con pagamento “cash” o con bollettino postale: ma come ovviare alla autorizzazione R.I.D. dei Canoni di Noleggio o Sharing?
Per contro, persino il saldo di posizioni debitorie per acquisto auto può in diversi casi surrogare il blocco del R.I.D. di un eventuale finanziamento (per rimessa diretta od accollo ad eventuale coobbligato contrattuale). Più macchinoso, ove previsto, un sistema di surroga nel mondo del Renting.
La catena della “Lista nera” e le conseguenze per i contratti di Rent
Come evidenziato, il blocco non riguarderà solo il Conto Corrente del Cliente e gli addebiti automatici, ma tutte le posizioni a lui intestate con il ritiro anche di Bancomat e Credit Cards e dopo 90 giorni di rosso si entrerà in default automatico, come cattivi pagatori, con conseguenze sulla accessibilità al Credito.
Effetto negativo soprattutto per il Noleggio, perché per quanto sopra ricordato l’istruttoria di simili contratti non è ovviabile attraverso soluzioni “cash” o con mero trasferimento degli effetti ad un terzo vincolato nel contratto di credito. E con il probabile esubero di posizioni di morosità tecnicamente “involontaria” poiché emergente da nuove disposizioni normative in corso di contratto, il mondo del Noleggio potrebbe incontrare seri problemi sia nella procedibilità dei contratti in corso, sia nella accensione di nuovi.
Riccardo Bellumori
Commenta o partecipa alla discussione