No al Salone di Ginevra? Meno male! Ora l’auto torni per strada!

Di
Salone di Ginevra

La cancellazione del Salone di Ginevra 2020 causa “CoronaVirus” può sembrare una catastrofe, ma in realtà i Costruttori – che da diverso tempo hanno perso un po’ dell’immagine storica presso gli Automobilisti – possono trasformare l’evento in una irripetibile occasione per ritornare “accanto” al Cliente tradizionale, con manifestazioni ed eventi più legati al territorio

Il Salone di Ginevra 2020, al debutto nella sua novantesima edizione, salterà. La notizia straordinaria si somma ad un’altra, la riflessione per la quale le uniche altre edizioni del Salone che non sono state tenute sono solo quelle degli anni attraversati dalle due Guerre mondiali.

Null’altro, mai (dalla Crisi di Suez all’invasione del Kuwait, dal dramma delle Torri Gemelle al Crack Lehman, etc…) ha sinora impedito ad una delle Kermesse internazionali più tradizionali e patinate di andare in scena.

Questo ci ricorda la gravità della allerta globale, e ci avverte che il mondo vivrà non solo gli effetti immediati di questa crisi sanitaria, ma ben di più le conseguenze e gli strascichi allorquando (e nessuno sa quando) l’allarme sarà dichiarato cessato.

Anche il settore auto farà i conti con diversi problemi, perché quello legato al Coronavirus è – alla fine – solo uno di questi, e comporta diversi effetti sia sulle transazioni e compravendite sia sulla mobilità in senso generale : ma vogliamo anche ricordare le criticità legate al rischio Hackeraggio sui programmi di Guida Autonoma avviati dai Costruttori; le questioni ancora irrisolte sulla diffusione di Sharing e Renting in sostituzione della classica proprietà dell’Auto; la confusione sul destino delle piattaforme tecnologiche (motore endotermico, trazione elettrica, Idrogeno) che vedremo sulle strade nel prossimo futuro; ed infine le problematiche della Privacy e della sicurezza nelle questioni legate alla circolazione e registrazione dei dati ed alle auto sempre connesse.

Mercato Auto: dalla “passione auto” all’“effetto elettrodomestico”

I malanni del mondo dell’Auto partono da lontano: la “finanziarizzazione” estrema insinuatasi nel mercato dalla seconda metà degli anni Novanta già aveva spazzato via, a causa delle politiche industriali dettate dalle sinergie e dalla prima politica di attenzione all’ambiente, una buona fetta di seduzione e passione decretando l’uscita dai Listini dei Costruttori di diversi modelli e versioni “pepate” e particolarmente evocative a livello emozionale. Successivamente le strategie commerciali dettate dai cicli di sostituzione programmata e le nuove esigenze in termini di sicurezza passiva e spaziosità interna avevano pian piano assimilato le auto a forme di elettrodomestici urbani, la cui scelta non era quasi più legata al fascino ma alla convenienza.

Dal “Crack Lehman” in poi, infine (passando per il DieselGate del 2015) l’imperativo ambientale e la proliferazione del Segmento “SUV” hanno ridotto a percentuali omeopatiche le disponibilità di modelli e versioni in grado ancora di far sentire all’automobilista le cosidette “farfalle nello stomaco”.

La Chiesa al centro del villaggio, l’auto al centro della strada.

La desertificazione della presenza di Visitatori nelle Concessionarie e l’attenzione dei Dealers per le transazioni “E-Commerce” non sono due fattori in conseguenza, ma due facce della stessa medaglia. L’acquisto e la valutazione dell’Auto segue ormai processi dove convenienza e prezzo finale superano dovunque la non troppo vecchia curiosità del potenziale acquirente verso l’esperienza fisica e sensoriale dell’acquisto.

Alla quale, mi permetto di suggerire, è proprio il caso di ritornare.

Per cui, Signori Costruttori e Dealers: il Cliente diserta gli Showrooms nel mentre Voi siete costretti a disertare Ginevra? Meno male.

Fate di ogni Vostro Punto Vendita sul Territorio una filiale del Salone di Ginevra, allestite in ogni presidio sul territorio un evento per far conoscere in anteprima le Vostre realizzazioni. Tornate ai Road Show, alle piazze domenicali prenotate nelle Città. Alle Prove su Strada, al far toccare con mano al potenziale Cliente il Vostro Prodotto. Riportate le Auto al centro delle Strade. Vedrete che gli Automobilisti apprezzeranno.

Riccardo Bellumori


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