Minicar, schianto tremendo: e il nuovo Codice della strada?
Di Alessandro A.Chiamatele come volete: minicar, microcar, quadricicli leggeri assimilabili per certi versi ai cinquantini su due ruote: sono veicoli spesso al centro di cronaca sanguinosa. Stavolta tocca a Potenza (stranamente non a Roma, dove fanno moda fra i ricchi, vedi quartiere Parioli): cinque giovani su una minicar hanno sbandato e sono finiti contro un palo. Tutti in prognosi riservata. Non colpevolizziamo né i ragazzi né tantomeno le loro famiglie o i produttori di quei mezzi. Nel nostro mirino finiscono i politici che dovevavo dare un giro di vite alle microcar con un nuovo Codice della strada. Finito chissà dove.
I politici fanno così. Quando c’è l’episodio di cronaca intervengono, magari per guadagnarne in immagine e pubblicità. Quando vanno fatte leggi per la sicurezza stradale, scompaiono.
Questa storia delle microcar è da tempo che va avanti. Ma evidentemente, devono ancora schiantarsi alri giovani prima che si vedano provvedimenti per arginare il fenomeno.
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Ma quante sciocchezze si sentono sulle minicar in questi giorni.
sono morti due ragazzi a Roma e ne è uscito un clamore che ha dell’inverosimile e solo perche’ uno era parente di un noto politico.
Adesso perche’ 5 scellerati incoscienti sono saliti su un veicolo omologato per due persone e hanno fatto un incidente vogliamo toglierle di mezzo, e se fossero stati a bordo di una smart pensate che il risultato fosse stato diverso???? guarda caso sempre al sud succede dove la cultura della legalita’ è una cosa sconosciuta.
In provincia di padova sono morte in una settimana 11 persone a bordo di automobili e moto eppure i media non ne hanno fatto un caso nazionale.
Come al solito in italia quando ci sono dei loschi interessi i giornalisti sanno bene come fare a screditare un prodotto le minicar esistono da 40 anni ce ne siamo accorti solo ora?? Adesso a ogni incidente ne scaturisce una polemica …quante automobili e sopratutto motorini causano morti ogni giorno tuttavia nessuno ne parla? se non che nella normale cronaca?
a quanti pensionati e sopratutto persone con handicap poco gravi hanno dato la mobilita’ di cui avevano bisogno questi veicoli?
Solo perchè a Roma e nel sud in generale il fenomeno è piu’ accentuato bisogna farla pagare a tutti gli altri che di questi mezzi ne hanno bisogno? o forse perche’ a qualche produttore di scooter e citycar non sta bene che queste “rubino” loro il business? e la stampa complice obbedisce!!!!
Nessuna stampa complice. Le statistiche dicono che sulle minicar si muore. Troppo, in rapporto a quante ne circolano. Sai quanto ce ne frega a noi dei produttori di scooter e di citycar?
Forse allora non sai leggere bene le statistiche, guarda le persone che muoiono sui motorini e sulle moto da strada e poi mi dirai….probabilmente ti rizzeranno i capelli.
Antonio, fai il bravo. Non farmi andare a trovare le statistiche Aci. Per intenderci, con numeri esemplficativi, se ci sono 10.000 moto con 100 incidenti; e 1.000 minicar con 30 incidenti; lo so pure io che gli incidenti di minicar sono di meno; ma tu devi vedere in percentuale sul circolante quanti incidenti si verifcano… Non fingere di non capire… E con questo chiudo però.
Voglio controbattere quello che dice il primo commento, cioè quello di Antonio, hai perfettamente ragione su tutto, tranne che su questo: “guarda caso sempre al sud succede dove la cultura della legalita’ è una cosa sconosciuta” ti posso dire che non è vero. Si, gli eventi succedono più al sud, ma non sono tutti nella cultura dell’illegalità. Io, come possessore di una minicar insieme al club minicar 50 cs, non facciamo i pagliacci, siamo 50 possesori di minicar, NON MODIFICATE E NON FACCIAMO CAVOLATE!!!.
Una persona o è del nord o è del sud deve essere coscente di quello che fa quando si mette alla guida, dei danni che può arrecare a cose o persone o dei danni che può ricevere.
Quindi, dal nostro club abbiamo tolto a calci 10 persone che avevano apportato modifiche della velocità, anzi, abbiamo anche segnalato alle autorità competenti il fatto, queste persone ora hanno messo la testa a posto.
Morale della favola: Non accreditare mai tutti i mali al sud, ma bensì prima di parlare guardatevi in faccia.