Ma quale E-commerce: I Dealer “4.0” devono avere una Web Radio!
Di Riccardo BellumoriLo avevamo anticipato in un precedente Post: la radio non conosce crisi, e soprattutto durante il Lockdown ha aumentato la propria audience storica per la sua capacità di essere universalmente fruibile, interattiva, ed infine aperta davvero a tutti.
E nella ripresa dalla emergenza sanitaria, dato il minor impegno economico di costi pubblicitari e di gestione, la radio potrebbe avere l’opportunità di raccogliere molto del Budget pubblicitario che Tv e Carta Stampata rischiano di perdere a causa delle maggiori difficoltà di bilancio delle Imprese.
Fidelizzare, informare, coinvolgere gli automobilisti: la forza della Radio
E nel caso specifico, la quarantena ha probabilmente riportato molti automobilisti a vivere ancora più profondamente l’etere, acquisendone i palinsesti, ascoltandone le voci e gli Spot e maturando una assuefazione alla quale, sono sicuro, sarà difficile sfuggire nel futuro.
Tra breve questa popolazione di ascoltatori tornerà sulle strade senza tuttavia perdere l’istintiva voglia di radio, attraverso la quale in questi mesi ha potuto restare collegato al mondo. In mezzo a questa popolazione ci sono potenziali Clienti, Fleet Managers, Partite Iva e lavoratori accompagnati da Smartphone, Tablets e certo da una Autoradio.
“Riabbracciare” i propri Clienti: l’esigenza del Dealer
Dall’altra parte ci sono i Dealers, rassegnati ad un prosieguo del 2020 in stile lacrime e sangue per la prospettiva di un crollo di compravendite di nuovo e (forse) di usato e servizi Post vendita: le proiezioni di settore in tema parlano di una possibile chiusura di centinaia di operatori prima della fine dell’anno;
Tuttavia non sono solo queste le problematiche di ogni Dealer organizzato sul territorio, perché accanto ai danni post Coronavirus il commercio auto già viveva criticità di non poco conto:
- La difficile via al “Branding” di ogni Dealer, stretto fino a pochi mesi fa tra scarsi risultati sul versante del Service Management, la transizione elettrica mai esplosa, e la ricerca di mandati appetibili;
- I limiti operativi propri dei Dealer che, oltre alla sua congenita incapacità a sviluppare i servizi collaterali alla vendita del nuovo, cercano di evitare ogni possibile conflitto con le Case Mandanti nel promuovere canali alternativi o complementari al Core Business;
- Infine, e forse è il passo più importante, una forte difficoltà del Dealer a fidelizzare ed a far sentire protagonista il proprio Cliente anche oltre e dopo il momento della trattativa di acquisto.
Web Radio, finestra “Low Cost” sul mondo per il Dealer del futuro
Organizzare e gestire una Web Radio non rappresenta certo, per un Dealer abituato a costi operativi altissimi, un impegno insormontabile. Tuttavia, con un appropriato studio preliminare su contenuti, palinsesti e promozione pubblicitaria, una struttura organizzata sul territorio potrebbe:
- Promuovere al di fuori della propria struttura le attività Core, le opportunità commerciali, la rete di Service Management, la serie di servizi offerti al Cliente;
- Articolare azioni di Marketing ed informazione territoriale unita a comunicazione sia ludica (palinsesti musicali, spazi dedicati) sia di utilità socio economica;
- Rendere l’ascoltatore (cliente o meno) protagonista (con interventi in diretta, messaggistica Whatsapp, interazione con i Social) del palinsesto e stimolarlo ad un ascolto assiduo;
- Sviluppare, sulla Web Radio, uno spazio pubblicitario destinabile a beni e servizi (Tuning, accessoristica, servizi, etc…) non direttamente concorrenti con le Case Mandanti.
Infine, cosa non meno importante, l’interazione della Web Radio si potrebbe ben integrare con l’operatività di eventuali supporti E-commerce già esistenti.
Insomma, perché non pensarci?
Riccardo Bellumori
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