Batteria auto: intervista a Riccardo Borzoni di Johnson Controls
Di Daniele GrattieriIntervista a Riccardo Borzoni, Director Sales Italy & Greece di Johnson Controls: “Per evitare problemi alla batteria d’auto, affidatevi a prodotti di qualità e dalle caratteristiche elettriche adeguate”
Con l’abbassamento della temperatura, può capitare che la batteria della propria auto dia qualche problema. Spesso, infatti, un veicolo ha difficoltà a mettersi in moto quando il termometro va giù all’improvviso, lasciando così a piedi il proprietario.
Per cercare di evitare questi fastidiosi problemi, Riccardo Borzoni, Director Sales Italy & Greece di Johnson Controls Power Solutions EMEA, illustra alcuni utili consigli su come tutelare la batteria della propria macchina.
Johnson Controls Power Solutions è il più grande produttore di batterie per autoveicoli: ne fornisce circa 146 milioni all’anno alle case automobilistiche e ai fornitori aftermarket. La vasta gamma di batterie al piombo e agli ioni di litio alimenta quasi ogni tipo di veicolo dei clienti dell’azienda, inclusi veicoli convenzionali, start-stop, advanced start-stop, micro-ibridi, ibridi ed elettrici. Il sistema di riciclaggio di Johnson Controls ha contribuito a rendere le batterie per autovetture il prodotto di consumo più riciclato al mondo. 15.000 dipendenti sviluppano, producono, distribuiscono e riciclano batterie in oltre 50 sedi nel mondo.
1. Con l’arrivo dell’inverno e il conseguente abbassamento delle temperature, le batterie delle nostre auto possono registrare alcuni problemi. Quali sono i consigli di Johnson Controls per evitare problematiche nei giorni più freddi dell’anno?
Il miglior consiglio è sicuramente quello di testare la batteria affidandosi ad un riparatore esperto, a maggior ragione prima della stagione invernale, ma non solo. Per esempio con il programma VARTA Battery Test Check stiamo cercando di sensibilizzare tutta la filiera e soprattutto gli installatori ad effettuare un controllo della batteria ogni volta che il consumatore finale si rechi in officina, proprio per evitare spiacevoli sorprese.
2. Per la maggior parte degli automobilisti, la batteria è invisibile fino a quando il motore non rifiuta di accendersi. Ma in che modo gli italiani si prendono cura di questa fondamentale componente di un’automobile? Secondo i dati a disposizione di Johnson Controls, è diffusa nel nostro Paese la buona abitudine di prendersi cura della propria batteria, così come della propria auto?
La sostituzione della batteria è spesso un’esperienza negativa: ci dobbiamo recare da qualche parte, per svago o per lavoro e il motore non si avvia. Solo a quel punto ci rendiamo conto di quale batteria sia installata sulla nostra vettura. In buona sostanza viene ancora gestita come un’operazione d’emergenza, tutti presto o tardi abbiamo dovuto confrontarci con i cavetti per l’avviamento e, solo dopo aver rimesso in moto, ci rechiamo in officina per sentirci dire che la batteria deve essere cambiata. Secondo uno studio dell’Allgemeiner Deutscher Automobil-Club (ADAC) Tedesca, il 33% dei casi di panne è generato da un malfunzionamento della batteria. I riscontri da parte dei riparatori che hanno aderito al nostro programma VARTA Battery Test Check sono molto positivi perché i consumatori, giustamente, si fidano delle raccomandazioni della propria officina di riferimento che ne guadagna anche in termini di immagine.
3. In che modo si può fare “prevenzione” per tutelare le condizione della batteria della propria auto? Esistono dei consigli o delle buoni abitudini da seguire in tal senso?
Prima di tutto acquistando un prodotto di qualità e dalle caratteristiche elettriche adeguate alle necessità della nostra autovettura.
Chi si serve della vettura solo saltuariamente può seguire alcune accortezze, come ad esempio utilizzare un mantenitore di carica per evitare che l’assorbimento da parte di alcuni componenti comprometta la vita della batteria.
La batteria, soprattutto su moderni veicoli Start-Stop, ha una missione molto più amplia del “semplice” avviamento, dovendo alimentare, a motore spento, tutta una serie di componenti preposti al risparmio di carburante e riduzione delle emissioni nocive; l’avviamento d’emergenza è un’operazione sempre più sconsigliabile perché si rischia addirittura di danneggiare una o più centraline elettroniche. Per questo bisogna fare manutenzione preventiva e dobbiamo essere noi produttori in primis a sensibilizzare tutta la catena distributiva fino al cliente finale, affinché cambi l’approccio a questo prodotto.
4. Che cosa differenzia i prodotti realizzati Johnson Controls rispetto alle batterie d’auto prodotte da altre aziende?
Johnson Controls non è solo il maggior produttore di batterie avviamento al mondo, ma di gran lunga il principale fornitore di batterie dei costruttori automotive: il 52% delle batterie installate globalmente come primo equipaggiamento nel 2016 è stato prodotto da Johnson Controls. Il know-how tecnologico e qualitativo così maturato viene naturalmente riversato anche nel mercato del ricambio, permettendoci di garantire elevati standard in linea con le aspettative sempre crescenti dei nostri clienti.
5. Sviluppo sostenibile ed eco compatibilità. Da questo punto di vista, come si sta muovendo Johnson Controls per la produzione di modelli che uniscano la qualità alla tutela dell’ambiente?
Sostenibilità ed economia circolare sono per noi temi fondamentali, a partire dalla produzione dove utilizziamo materiali riciclati per più dell’80% delle nostre necessità, raccogliamo batterie esauste presso i nostri clienti e queste vengono avviate al riciclo nei nostri impianti dedicati.
Inoltre la maggior parte dei nostri investimenti è volta ad incrementare la capacità produttiva di batterie per veicoli Start-Stop, tecnologia che permette ai costruttori auto di ridurre sensibilmente consumi ed emissioni nocive.
I Veicoli ibridi ed elettrici rappresentano ancora una piccola nicchia e sarà così almeno fino al 2025; attualmente stiamo proponendo alle case auto soluzioni più economiche e comunque molto performanti, come sistemi a basso voltaggio che prevedono l’adozione di una batteria al Litio da 48V che in combinazione con altre tecnologie per la riduzione dei pesi e degli attriti permette una riduzione dei consumi di carburante fino al 15%, con un costo del sistema di circa il 50% rispetto ad un veicolo puramente ibrido.
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