Autovelox: ricorsi più difficili da vincere
Di Davide ReinatoOcchio al piede destro quando siete in macchina, perché se pigiate troppo sull’acceleratore c’è la possibilità di ritrovarsi con in mano una multa salatissima. Prima c’era qualche possibilità di fare ricorso ed evitare di pagare, adducendo la colpa al malfunzionamento dell’autovelox, ma ora la cosa è diventata una vera e propria mission impossible.
Diciamo che la pacchia dei rimborsi per le multe autovelox è finita, perché la scusa non è più utilizzabile, poiché la Cassazione respingerà con molta probabilità la vostra richiesta di annullamento della multa, poiché ormai la taratura degli autovelox non è più obbligatoria.
La Polizia di Stato, per educare alla moderazione della velocità, pubblica ogni settimana la lista delle zone che sono sottoposte a controllo della velocità con Autovelox. Per esempio, per domenica 2 dicembre, i controlli saranno intensificati su tutte le strade più frequentate dei weekend. Date un’occhiata anche al sito di Autostrade per l’Italia, che propone l’interessante mappa dei tutor.
E come dice sempre Nico Cereghini: “…Luce accese anche di giorno e PRUDENZA, sempre!”
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Bene, grazie alla decisione della Cassazione, i comuni avranno un mezzo per far cassa alle spalle dei poveri autisti che supereranno il limite di pochi Km orari.
Insomma, trovano sempre il modo per far soldi alle nostre spalle!
Mi permetto di non essere d’accordo con quanto sopra scritto.
Non mi pare che mai la Cassazione abbia detto che gli apparecchi non devono essere tarati.
Probabilmente vi riferite a qualche multa emessa prima del 2005 quando per alcuni apparecchi non era prevista la taratura.
OGGI LA TARATURA E’ PREVISTA DALLA LEGGE PER TUTTI GLI APPARECCHI AUTILIZZATI
salve Stefano,
ciò che ho scritto aveva come fonte il sito 6sicuro.it. Riguardo il passaggio della cassazione, non si riferiva a nessuna multa precedente al 2005.
“Anche la motivazione recentemente più in uso dai trasgressori, relativa alla mancata taratura dei rilevatori, è stata infatti respinta dalla Cassazione, che ha stabilito che per gli apparecchi di misurazione non è obbligatoria la taratura”
Il resto qui:
peccato che la sentenza confonde omologazione, come prova efficace della funzionamento dell’autovelox.
Tutti gli strumenti di misura devono essere tarati secondo campioni nazionali in modo che le misurazioni siano ripetibili secondo la 273/91.
Per di più esiste una norma UNI EN 30012 che sono integrate Le Norme UNI EN 30012 integrate nelle UNI EN 10012, che stabiliscono le procedure per garantire la conferma metodologica dello strumento. Questa norma ha carattere nazionale e qualsiasi altra norma in contrasto con questa suddetta doveva essere ritirata entro aprile 1994.
Ora che la cassazione dica che non è neccessaria la taratura non solo è in contrasto con i principi di certezza, perchè la misura non è certa se non è riferita ad un campione di misura nazionale.
Per di più non si può nemmeno dire che l’autovelox non sia uno strumento di misura, visto che la velocità è dato dal rapporto fra spazio e tempo, due campioni che devono essere tarati e verificati 8entro tolleranza) per avere una misuzazione vera e attendibile e ripetibile.
Un’ultima cosa, lo stumento autovelox a due fasci, in italia è ancora usato in altre nazioni si usa quello a tre fasci perchè commette meno errori, e quelolo a due fasci è bandito.
Detto ciò quando la cassazione dice che non esite nessuna legge in merito che dispone dell’obbligo della taratura per autovelox si dimentica che allora non può affermare in base a leggi che lo strumento abbia misurato la reale velocità, perchè nessuna legge può dire che il metro è diverso o uguale dal metro conservato come campione di misura nazionale, (anche perchè l’italia è firmataria di accordi con altre nazioni per effetture le tarature secondo regole comuni).
Per affermare con certezza la misurazione è neccessaria la taratura.
Saluti a tutti e speriamo bene…
Grazie del tuo contributo Luigi, sei stato molto chiaro. A questo punto, come dicevi, non ci resta che sperare!?!?
Ciao a te, in effetti non ci resta che sperare è una frase molto ironica visto quello che gli automobilisti sopportano ogni giorno.
Innanzi tutto una serie di sopprusi indescrivibili, telecamere dappertutto senza segnalazione, autovelox usati dai vigili urbani(polizia municipale) in strade statali che non attraversano il centro abitato, e anche nel caso fossero utilizzati in luoghi consentiti per lo più sono occulti.
Gli automobilisti sono in una posizione di notevole svantaggio perchè sono la parte debole e difficilmente riesce a difendersi se non perdendo tempo e denaro.
Per non dire che la legge non è uguale per gli automobilisti come per le amministrazioni.
Per esempio per mandare un verbale al domicilio dell’automobilista la legge non solo gli ha dato molto tempo, ma da poco il verbale deve essere spedito entro 150 giorni dall’infrazione e non più come prima che doveva pervenire al domicilio entro 150 giorni dall’infrazione.
Tutto questo a vantaggio di chi? Non certo dell’automobilista che ha 60 giorni di tempo per presentare ricorso. Se vale per le amministrazioni 150 giorni dovrebbe valere anche per noi.
Per non parlare poi della miriade di parcheggi a pagamento, costruiti con i soldi delle nostre tasse. Tutte cose che paghiamo due e più volte, ma i soldi non bastano mai (per amministrazioni).
Poi c’è una cosa che mi infastidisce: come fanno i nostri ministri, o il governo a fare una modifica sul codice della strada, quando loro vanno con le auto blu, comprese di autista? come si fa a capire un problema del genere se non lo si vive? ma sopratutto non si ascolta la parte interessata?
In italia pare che si debba sempre vivere in un limbo pieno di offuscamenti. Ora ne dico un pò dell mie, magari esagero ma forse qualcuno le recipirà.
Per l’autovelox basterebbe mettere cartelli che indichino il loro posizionamento reale e quindi la loro presenza.
Non devono esistere limiti contraddittori, cioè ogni 150 metri mi metti un limite e poi 150 metri dopo lo togli e così continuando per 10 Km e più.
Forse limiti meno impossibili da rispettare , esistono ancora ebeti che mettono cartelli di 5 o 10 km/h in prosimità di lavori, mi devono spiegare come si deve camminare con la vettura a 5 o 10 km/h.
Il costo delle telecamere e delle manutenzioni alle stesse non potrebbero servire per fare delle strade migliori, quindi migliore viabilità= meno rischio di incidenti (ma forse lo scopo non vuole essere questo).
Oppure usare quesi soldi per creare condizioni di lavoro nelle proprie vicinanze, senza che una persona si debba fare 50 o più Km al giorno per lavoro (quindi obbligato ad usare un mezzo di trasporto)
Idee ce ne sarebbero, e basterebbe applicare il buon senso senza sconfinare nel ridicolo.
Spetta anche a noi automobiliti evitare comportamenti poco corretti come esagerare con l’acceleratore, strombazzare, abbagliare l’auto che abbiamo davanti per farci strada, usare i fendinebbia quando non c’è nebbia ecc.
Anche questi comportamenti fanno scadere la figura dell’automobilista a occhi attenti.
Un salutone a tutti e richiudo dicendo speriamo bene!!!!
E’ vero che la multa deve essere contestata subito, a meno che la strada non renda impossibile la contestazione?
COMUNICATO STAMPA
AUTOVELOX PRATELLA – Il comune condannato a pagare i danni ad un automobilista.
Con il dispositivo letto all’udienza del 3/11/2008, il Giudice di Pace di Capriati al Volturno dott. Zegretti, oltre ad annullare la multa del famigerato autovelox di Pratella, ha condannato il Comune al pagamento in favore dell’automobilista di euro 50,00 quale risarcimento per il disagio causatogli.
E’ capitato dunque che il Sig. Luca Bellotta da Trentola Ducenta, si sia visto recapitare una multa dal Comune di Pratella. Lo stesso si è rivolto a http://www.ilricorso.it il portale internet in difesa del cittadino presieduto dal noto “mattatore di autovelox” Stefano Montone universalmente e pacificamente riconosciuto uno dei maggiori esperti del settore a livello nazionale.
All’udienza del 3/11/08 il Sig. Bellotta si è presentato dal Giudice di pace di Capriati al Volturno accompagnato dal dott. Montone il quale ha esposto le ragioni del ricorso e richiesto “un euro” a titolo simbolico di risarcimento danni. Il Giudice però ha ritenuto di condannare il Comune al pagamento in favore dell’automobilista al pagamento non di un euro ma di 50,00 euro e cio’ a causa del disagio causato dall’aver ricevuto l’illegittimo verbale.
Alla fine dell’udienza Stefano Montone ha dichiarato: “noi del Ricorso.it abbiamo scelto di specializzarci un uno specifico settore con evidenti successi – nel 2007 abbiamo vinto il 97% dei ricorsi e ci apprestiamo a riconfermarci quest’anno. Tengo a precisare che per il 3% di ricorsi respinti è stato proposto appello e probabilmente la percentuale dei ricorsi accolti raggiungerà il 100%”. Tra l’altro la prima sentenza in Italia relativa al Sicve Tutor in autostrada è stata sempre nostra.