Auto inglesi: cosa cambia dopo la Brexit
Di Alessandro A.In poco meno di due anni, per effetto della Brexit, la Gran Bretagna dovrebbe separarsi definitivamente dall’Unione Europea. Gli effetti dell’uscita della Gran Bretagna si fanno già sentire in borsa e su tutti i mercati, compreso quello automobilistico, e sono in molti a ritenere vicino un periodo di grande incertezza per l’industria delle auto inglesi. Il Gruppo Fca ad esempio ha sede e residenza fiscale proprio a Londra, ma anche case costruttrici come Bmw, Nissan e Toyota potrebbero essere colpite dall’esito del referendum, perché vantano diversi siti produttivi inglesi.
L’opinione delle case automobilistiche sulla Brexit
Secondo Matthias Wissman, presidente dall’associazione tedesca automotive VDA, solo l’industria tedesca conta su 100 società in Gran Bretagna e la prima conseguenza della Brexit potrebbe essere un blocco degli investimenti programmati dalle case automobilistiche e, di riflesso, anche negli altri Paesi, un rallentamento dell’intero business motori. Secondo Toyota il fattore che più inciderà sulla compravendita di auto inglesi, costruite in Gran Bretagna, sarà l’introduzione di dazi doganali con percentuali che vanno dal 10% all’uscita al 4% in ingresso sulle vetture o su parti di vetture. L’effetto diretto dei dazi per Toyota, sarà la diminuzione delle importazioni e il decremento delle esportazioni verso l’Europa. Un gran peccato visto che la Gran Bretagna, fino a pochi giorni fa, era considerata il secondo mercato dell’Ue in ordine di importanza, dove si acquistano il 18,5% delle auto totali vendute in tutta Europa.
I numeri delle auto inglesi in Europa
Si pensi che il 77% delle auto inglesi in produzione (1,6 milioni nel 2015) viene esportato all’estero –precisamente il 60% in Europa- e il business, almeno con riferimento allo scorso anno, segnava numeri da capogiro, cioè 30 miliardi di euro. Gli strascichi della Brexit però a parere di molti, potrebbero capovolgere il primato attraverso una rinegoziazione degli accordi commerciali e –come segnalato- con l’aumento esponenziale della tassazione. Solo un mese fa in occasione dell’incontro della Society of Motor Manufacturers and Traders, case costruttrici come Jaguar Land Rover, BMW, Ford, Nissan, Toyota, Mercedes-Benz si sono opposte alla Brexit, ipotizzando i riflessi negativi sul mercato delle auto inglesi ed europee. La più categorica è stata la Mercedes, che ha parlato di “realtà nebulosa” con riferimento all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.
Per comprendere meglio gli effetti della Brexit sul mercato auto si fa riferimento allo studio sulle conseguenze a breve termine pubblicato di recente da Evercore ISI. L’indagine in questione da già risultati allarmanti: si stima che nel 2016 le vendite di auto inglesi dovrebbero calare del 4,5%, mentre nel 2017, si stima un impatto del -10% e un diminuzione totale della vendita di auto in Europa del 2,5%. L’allarme è soprattutto in borsa, dove i titoli automobilistici sono in caduta libera: Fca ha perso il 7,38%, Bmw il 7,5% e Renault il 10,09%, per una perdita totale di 411 miliardi in capitalizzazione.
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