Audi Q7, così diversamente Maxi – SUV
Di Riccardo Bellumori“Ok, Riccardo. Che ne dici di provare la Q7 in off-road ?”
La proposta dello Staff Audi, cortesissimo e molto disponibile ad assecondare e gestire la naturale e prevedibile pioggia di richieste di test drive (che allo Stand del Marchio dei quattro anelli sono arrivate nel giorno del “Fleet Motor Day” organizzato da “Fleet Magazine” nella struttura di Vallelunga ), mi aveva fatto quasi sobbalzare…. “Come??? ” – pensavo tra me e me – “guidare in off road un mezzo da oltre due tonnellate e lungo 5,05 mt per 2,20 di larghezza da specchietto a specchietto??? Ma siamo impazziti??? ”
Per un driver tradizionalista (ed anche un poco antiquato) come me, legato a canoni e formazione tecnica che ammetterebbe in fuoristrada solo pesi e misure molto inferiori rispetto alle cifre sopra ricordate per la Q7, la proposta era sembrata da subito parecchio eversiva, e quasi sacrilega… Ma una volta alla guida, ho dovuto subito ricredermi. Piacevolmente.
Uno stampo di famiglia. Reale
Il brand Audi, ormai da tempo leader nel mercato fleet con una gamma decisamente interessante per il cliente aziendale, si è presentato con la sua usuale perfetta organizzazione ed un assortimento di modelli e versioni in grado di ben rappresentare tutta l’offerta di gamma aggiornata. Al centro dello stand troneggiava la bellissima “e-tron” , la proposta 100% elettrica della casa di Ingolstadt lanciata al Salone di Francoforte come prototipo nel 2015.
Giova ricordare, anche a dimostrazione della qualità costruttiva della Q7, che questa ammiraglia di eccellenza tra i SUV del Gruppo Volkswagen condivide la piattaforma costruttiva con la regale Bentley Bentayga secondo il programma strategico del Gruppo denominato “Modularer Langsbaukastein”; ma rispetto alla precedente serie l’attuale Q7 porta in dote un utilizzo più intenso dell’alluminio: per cui ben pochi chili del peso di questo Suv sono – per dirla così – un “vuoto a perdere”, e le doti dinamiche vengono esaltate pur in presenza di dimensioni così imponenti.
Nella cornice del “Fleet Motor Day” di Vallelunga, organizzato proprio come evento per far incontrare in modo pratico e suggestivo i titolari e gli operatori del settore flotte con i marchi più interessati a questo mercato, accanto alla pista ai tester era consentito di provare i mezzi su un percorso in fuoristrada decisamente ostico e impervio. Come ho premesso poco sopra, oltre ogni superstizione e sorpresa iniziale, su un fondo del tutto impossibile per un qualunque altro SUV – di classica concezione e di pari stazza – la Q7 ha mostrato anche in questi contesti doti incredibili.
Il modello : Audi Q7 50 TDI
Il nuovo layout di identificazione prodotto in casa Audi (propedeutico soprattutto alla denominazione del prossimo allargamento di gamma con le realizzazioni full electric) determina una ri-denominazione di ogni modello e versione, tale che la sigla che accompagna ciascun modello segnala la potenza in Kw definita in intervalli scalari da 25 a 70.
La serie attuale – seppure più agile e leggera della precedente – garantisce le peculiarità per le quali, diciamolo, viene preferita soprattutto dagli utenti Business ed aziendali: spaziosità e capacità di trasporto (fino a sette persone e in alternativa fino a 1.955 dmc di vano carico), comodità e lusso esclusivo di interni ed accessoristica oltre ad una immagine aristocratica del corpo vettura.
Il profilo ideale per i Fleet Managers si consolida anche grazie alla necessarie considerazioni su consumi e costi di gestione ottimizzati, e per i valori residui interessanti che ormai tradizionalmente Audi consente di conseguire sui propri modelli in fase di remarketing.
Ovviamente decretare l’eccellenza di questo maxi Suv sulle strade asfaltate, dove macina chilometri senza stancare, è fin troppo scontato: per cui come detto la vera incognita poteva solo essere un test su un percorso off – road.
E la terra si trasforma in asfalto…
Ovviamente e non a caso la versione “50 TDI” di Q7 proposta in prova ai diversi tester era finalizzata a far conoscere direttamente uno degli allestimenti probabilmente più azzeccati per l’utente aziendale: il 6 cilindri a V da tre litri e 286 Cv si dimostra più che adeguato ad ogni forma di utilizzo garantendo costi di gestione razionali e consumi tutto sommato migliori di tante concorrenti anche molto meno opulente.
E anche comfort e vivibilità degli spazi interni rimangono al top anche in condizioni ostili come un tracciato off-road, quasi fossimo in autostrada: ecco perché ogni mia superstizione iniziale si è sciolta dopo pochi chilometri. Le dimensioni del corpo vettura mi hanno imposto solo molta attenzione nell’ impostare bene il lungo cofano della Q7 in traiettoria, ma a quel punto sono stato sorpreso dagli angoli di attacco delle ruote e dai limiti di inclinazione laterale degni di un fuoristrada puro; sono stato rassicurato dal dispositivo che in discesa e su fondi a grip quasi inesistente autolimita la velocità e rallenta ciascuna ruota a seconda della variazione giroscopica di queste, motivo per cui rispetto alla classica frenata del piede umano il dispositivo si dimostra molto più immediato ed efficace; ed infine ho provato doti di coppia ed elasticità impressionanti per il sei cilindri turbodiesel di questo vero e proprio incrociatore da strada.
Quaranta anni di Quattro, tredici da Le Mans
Se il SUV di Audi è tutto questo, non dimentichiamoci tuttavia di chi è figlia questa ammiraglia, come lo sono tutti gli altri modelli del marchio. Il 3 Marzo di quasi 40 anni fa Audi presentava a Ginevra la sua prima “Quattro”, stravolgendo il mondo dei Rallyes così come stravolse le regole di Le Mans vincendo nel 2006 per la prima volta la 24 ore con il suo prototipo a gasolio. Per cui accanto alla inevitabile svolta elettrica ed ibrida che a breve comporrà una parte rilevante della gamma, ogni prodotto turbodiesel ed integrale di Ingolstadt sarà sempre un modello esclusivo, ben fatto ed affidabile. E quindi ancora una volta un prodotto ideale per le Flotte .
Ancora oggi acquistare Audi Q7 significa dunque portare in azienda un mezzo polivalente ed equilibrato, sicuro e tecnologico, pratico ma insieme affascinante e di indubbia rappresentanza ed emozionalità.
Riccardo Bellumori
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