Schumacher in MotoGp? Arriva la smentita

Qualche voce di corridoio ed ecco che il mondo intero si ritrova a parlare nuovamente del sette volte campione del mondo di Formula 1, Michael Schumacher. Stavolta, la notizia era un po’ da prendere con le pinze, perché il campione di Kerpen avrebbe potuto disputare una prova del Moto Gp 2008. Addirittura, stamattina il giornale Equipe dava la notizia come sicura, tanto da scrivere che Michael avrebbe gareggiato grazie a una wild-card.

Ma è di questi minuti la smentita ufficiale da parte della Doma, società che gestisce la Moto Gp. In un comunicato hanno dichiarato che la notizia è totalmente falsa e infondata.

Un vero peccato, perché mi sarebbe piaciuto veramente tanto rivedere Michael in mezzo al gruppo. Se consideriamo che nei test che effettuò tempo fa con la Ducati riuscì ad ottenere un tempo di soli cinque secondi dietro a quello di Stoner…

E poi, se anche fosse arrivato ultimo, sarebbe stata sicuramente una grande mossa mediatica! Inutile dire che, ormai, Schumacher è un pilota. A mio parere, Michael è diventato il nostro oggetto del desiderio, sportivamente parlando. Tutti hanno ben capito che basterebbe rimetterlo anche su una gara clandestina di motoape per farlo diventare un evento. E quindi far soldi.

Se si è ritirato dalla corse un motivo doveva pur esserci. E’ inutile dire che resterà il migliore tra i migliori, ma se lo vedete su una moto o nuovamente su un’auto da corsa, è solo perché si vuole divertire. Un pilota che appende il casco al chiodo lo fa perché è arrivato all’apice della sua carriera, perché è ormai stanco della vita frenetica … ma mai perché non si diverte più a guidare.

I piloti purosangue resteranno tali per sempre. E mai dimenticherò la frase del grande Enzo Ferrari che diceva: “Chi è un talento naturale può fare il pilota, non lo si diventa”.

Ecco, Michael è uno di quei talenti naturali. Non mi sorprenderei vederlo in avanzata età a scornarsi in mezzo al gruppone in qualche corsa per il piacere di farlo. In fondo, non sarebbe né il primo né l’ultimo.